solidarietà è partecipazione
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La realtà del quotidiano stride quando si va a ricercare la verità, ma soprattutto la risposta precisa e sicura nella sacralità dei testi, sia essi religiosi che civili. Se per i primi è la fede che deve sostenere la speranza, diversamente nella dimensione reale urge la necessità di conoscere, sapere cosa e come fare per cambiare passo, nell’inerzia latente, “tanto non cambia niente” oppure “di ideali non si mangia”.
Visto che il bene primario è l’esistenza in vita, il benessere è per tutti e non solo per pochi privilegiati, serve un progetto per far ripartire l’Italia.
Detto questo occorre essere pragmatici e senza pregiudiziali ideologiche, abbiamo il coraggio di affermare che la nostra Costituzione non è stata fedelmente applicata?
Le cose fatte a metà non formano un intero, ogni incompiuta che si lascia genera un ciclo che rimane aperto che, restando aperto, continua a gravitare nell’etere e gravare negativamente sulla vita di tutti giorni. Anche se in silenzio, sentiamo il peso emotivo dell’inefficienza istituzionale. Le cose che non vanno si devono cambiare, le istituzioni stesse sono responsabili della mancata e completa applicazione della Costituzione.
Nello spirito della nostra Costituzione, con volontà e fine di cambiamento, il nostro è un messaggio di partecipazione per tornare come popolo a crescere e realizzare sé stesso.
La degenerazione oligarchica è ormai l’ombra che perseguita la nostra democrazia.
La crisi dell’attuale sistema politico porta inevitabilmente a considerare quella parte di elettorato che non si presenta e manifesta la propria astensione al voto, utilizzando così l’unica possibilità di decidere la propria volontà (che sia essa per protesta o per indifferenza), ma determinando il dato incontestabile del 36,09% alle politiche del 25 settembre 2022 quale risultato che lo porterebbe nella graduatoria politica come “primo partito” di fatto.
Tutti i cittadini devono prendere atto di questa realtà, il futuro della nostra democrazia non deve subire l’“andare a remengo” (espressione idiomatica nella variante del linguaggio marinaro corrente: di nave che, in balia del vento e del mare, vada alla deriva senza governo).
Urge la necessità del cambio di rotta della Nave Italia, ciò deve essere ben marcato ed evidente, richiede il coraggio e la partecipazione in prima persona attraverso una “nuova” forma di concezione
IO SONO PERCHE’ COSTITUZIONALMENTE ESISTO
e determinare il proprio futuro, come chi l’ha già espresso con l’astensionismo.
VIRATA = stop al voto
Tracciamo la nuova rotta della sovranità popolare.
SOVRANITA’ POPOLARE = IL POPOLO BASTA A SE STESSO
ANTICIPAZIONE
Modifica legge elettorale
Introduzione nuovo sistema elettorale universale “random” (risparmio pari a 400 milioni a tornata elettorale)
Ordinamento della Repubblica
Fatto salvo il simbolo e la rappresentatività delle 2 Istituzioni
Modifica funzioni delle 2 Camere nei propri compiti e nomina rappresentanti in luogo di nuove figure istituzionali distinte e definite.
In modo esemplificativo ipotizziamo
Organismo n. 1 costituito da figure tecniche (esperti in una determinata tecnologia, con competenze tecniche e teoriche), per garantire una corretta gestione e verifica del funzionamento delle infrastrutture, ecc. nazionali, avrà il compito di proporre l’elaborazione delle necessità a supporto delle leggi;
Organismo n. 2 costituito da Rappresentanti popolari, dovrà emanare le leggi, sottoporle per la conformità alla Corte Costituzionale, successivamente all’approvazione della sovranità popolare espressa dai collettivi di base, dopodiché si potrà procedere alla formalizzazione).
Organismo competente promulgazione leggi.
“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita”
L’azione conseguente detterà un forte capovolgimento, variazione, stravolgimento, inversione di rotta e determinerà necessariamente
l’abolizione delle funzioni e delle seguenti figure istituzionali
NAZIONALE
Presidente della Repubblica
Presidente del consiglio Ministri
Presidente della Camera dei Deputati
Deputati
Presidente del Senato
Senatori
Senatori a vita
ENTI LOCALI
Sindaci
Giunte e Consigli comunali
Presidenti Province e Regioni
Giunte e Consigli prov.li e comunali
La Costituzione dovrà essere “fedelmente osservata” come legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato (XVIII Disposizione).
Essenza della logica estensionale ed intensionale.
L’estensione di un enunciato è il suo valore di verità.
L’intensione è l’insieme delle informazioni linguistiche che determinano a cosa si riferisce l’espressione, ossia del significato delle proposizioni che compongono il calcolo logico.
L’espressione fedelmente osservata esprime conferma assoluta, quindi precisa, ossia obbediente ad un costante criterio di ordine e di esattezza.
La verità della logica che spesso non si vuole vedere o accettare sta nella mancanza del pieno rispetto dei diritti, su chi ricadeva la responsabilità della completa applicazione e non ha inteso operare per estensione ed intensione.
Possono sembrare parole forti, ma è indiscutibile che se “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro…” art. 1 Costituzione, diritto fondamentale, non ci può essere “lo stato di disoccupato” (questo di fatto dal I° gennaio 1948 ad oggi).
Quando tutte le certezze crollano, quando gli scenari cambiano pur rimanendo uguali, quando anche noi in qualche modo ci sentiamo diversi, sfiduciati e annichiliti è necessario un unico sentimento, un solo “espediente”, il coraggio del cambiamento della nostra vita sociale con concrete azioni di solidarietà partecipativa, attestanti una nuova volontà popolare: è un inizio.